sabato 5 luglio 2014

Nessun cambiamento senza unità

«La popolazione europea, per oltre due terzi, vive nelle aree urbane. Le città sono luoghi in cui emergono problemi, ma anche dove possono trovarsi soluzioni. Sono ambienti che possono favorire l’innovazione scientifica, tecnologica e culturale, rispetto al singolo e rispetto alla comunità. Sono luoghi capaci di sfuggire alla standardizzazione, anteponendo progetti di valorizzazione identitaria. Le città, inoltre, hanno un ruolo chiave nel doveroso sforzo volto a mitigare l’impatto nei cambiamenti climatici. D’altra parte, è nelle città che si concentrano anche i problemi della disoccupazione, del precariato, della discriminazione e della povertà. Per tale motivo, devono assumere un ruolo attivo ed integrato come motore dell’economia, come luoghi di connettività, di creatività e come centri servizi.
I confini di ogni città non corrispondono più alla semplice realtà fisica, sociale, economica, culturale ed ambientale dello sviluppo urbano. Per tale motivo rendono necessari nuovi modelli di governance flessibili.

Dobbiamo considerare le città del futuro come ambienti di sviluppo sociale avanzato, di coesione sociale, di alloggi socialmente equilibrati, nonché di servizi sanitari ed educativi rivolti a tutti. Così come dobbiamo vedere nelle città una piattaforma funzionale della democrazia (libertà e giustizia); il dialogo culturale e la diversità come ricchezza; come un luogo verde, di rinascita ecologica ed ambientale; un luogo capace di attrarre ed un volano della crescita secondo un modello economico sociale e civile di mercato».

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