giovedì 17 luglio 2014

Per crescere occorre una gestione integrata auto-sostenibile.


«Continuiamo a subire una globalizzazione che ci induce a usare il territorio come uno spazio unico, in cui le risorse locali sono solo beni da trasformare per il consumo, trascurando la sostenibilità socio-ambientale. Le specificità territoriali, ambientali, culturali ed umane sono superate dal prevalere del concetto di consumo rispetto alla produzione. Questa omologazione va superata con un nuovo progetto culturale che valorizzi le identità, attraverso la promozione di processi di “autonomia cosciente e responsabile”. Lo sviluppo deve identificarsi con la crescita delle reti civiche e della cooperazione, puntando su una forma di globalizzazione dal basso che non sia gerarchica, ma solidale. I comuni, attraverso l’assunzione concreta delle proprie funzioni dirette di governo, dovranno essere il punto di partenza di un nuovo processo economico, attivando comportamenti attivi in cui trasparenza e partecipazione siano elementi trainanti di nuove espressioni di esercizio della democrazia. Solo così si potrà consentire l’impianto di nuove forme d’impresa integrate e capaci di prendersi cura dell’ambiente.

Le politiche attendiste e centraliste sono infruttuose. La realizzazione di “nuovi istituti di decisione” consentirà un “nuovo disegno di futuro” localmente condiviso e sostenuto. I nuovi attori del domani sono i cittadini nelle loro articolazioni sociali e nell’esercizio delle loro funzioni quotidiane; con le loro professionalità ed esperienze. Produrre “nuovi scenari sociali” significa anche attuare “nuove relazioni tra popoli e culture diverse”. Le politiche settoriali vanno superate per guardare al progresso con un nuovo approccio di “gestione integrata” auto-sostenibile. Spetta ad Assemini, come ad ogni altro comune, decidere cosa, come, quando e dove produrre per creare “valore aggiunto locale” senza trascurare la biodiversità. La “valorizzazione territoriale è indivisibile”, non si possono salvaguardare alcuni aspetti, trascurandone altri».

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